(photo credits: Lindelokse, Nous)
202101091947
Situazione attuale:
un sabato sera, zero gradi fuori, calduccio da termosifone dentro. Lucine soffuse. Letto, che non è mai troppo presto. Devo ancora cenare; non ho fame. Sto attendendo una telefonata che probabilmente non arriverà nemmeno oggi.
Il pensiero che mi gira in testa da tutto il giorno non è originale a me, né alla comunità.
Penso a cosa voglia dire essere felice.
Difficile, vero?
E invece no.
Essere felice è uno stato di coscienza.
La stessa coscienza che mi fa pensare a questo concetto da tutto il giorno, e che mi ha trovata un po’ giù, ma senza alcun motivo reale.
Questa è la storia.
Ero lì, tutta concentrata su come fare pubblicità a una delle mie pagine Instagram. Ne ho una che traccia il mio viaggio in fotografia, e recentemente ne ho aperta un’altra dedicata al mio disegno. E’ un disegno particolare, decisamente non per tutti, incentrato sulla figura femminile, l’amore e la passione, il sesso, e su come la mente ne resti imbrigliata. Instagram mi concede di tenere aperto l’account, ma mi blocca ogni forma di pubblicità, perché il contenuto è ritenuto sessualmente provocante —–>inclusa questa foto:
Mi ci è voluto molto pensare, molto coraggio e molto tempo rubato ad alcuni amici (grazie! Voi sapete chi siete) per buttare fuori questa produzione, e (senza alcuna sorpresa, comunque), Instagram mi ha bannato dal mondo dell’advertising.
Questo pensiero è bastato a modificarmi l’umore, mentre era in corso, tanto che a un certo punto della mattinata, quando mi sono ritrovata a interagire con mia figlia che si era svegliata ed è venuta a darmi il buongiorno, mi sono accorta che non ero la stessa. Ero, diciamo, ‘scurita’. ‘Negativa’.
Allora mi sono fermata a riflettere.
Davvero pensare a modi alternativi di farmi pubblicità poteva cambiarmi l’umore?
No. In realtò proprio per niente, ero ancora la stessa di quando mi ero svegliata – una Paola con il raffreddore, una vita in regola, due siti internet e due pagine instagram.
La questione era più subdola.
E’ così che mi è tornato in mente per la centesima volta il concetto di cui da sempre sono convinta, e di cui parliamo oggi in questo articolo.
Voglio davvero lasciare che il ban pubblicitario di Instagram mi condizioni la giornata, e mi porti a essere musona, scontrosa e a trasmettere energie negative? Chi mi incontrerà tenderà a chiedere ‘tutto bene? Ti vedo un po’ così’, e noi tenderemo a rispondere ‘No, non va tutto bene’. Questo darà il via a una serie di reazioni a catena, il nostro cervello ascolterà che non va tutto bene e ci farà entrare in un cono verso il basso, che alla fine ci porterà a dire che avremo avuto una orrenda giornata.
Ora proviamo a fare il ragionamento inverso.
Non posso fare pubblicità su Instagram alla mia nuova pagina. Ma: ho una nuova pagina, testimone del coraggio di rendere pubblica una nuova idea, e l’occasione di pensare a forme alternative di pubblicità. E’ sabato, c’è stato il sole, non sto lavorando, il che implica che ho un lavoro, che di questi tempi ti pare poco? Vivo all’estero e posso contare solo su di me per mantenere me stessa e la figlia. E ho un raffreddore, il che implica che sono in buona salute, considerati i miei precedenti. Tutto sommato, ho tutto quello che mi serve per essere felice. Tutto sommato, sono felice.
Certo, ho una lista lunga così di sogni, desideri che tardano ad avverarsi, un buco quando si parla di amore, e incubi notturni popolati dai fantasmi del passato. Ma tutto sommato sono felice.
Perché se aspetto che i miei sogni si avverino, i miei desideri si materializzino, il mio amore si materializzi sul cavallo bianco, quella telefonata arrivi, i miei incubi se ne vadano, e Instagram mi faccia fare pubblicità, non sarò mai felice. Specialmente per la parte del cavallo bianco: questo è sempre il sito della Druida, e si sa quanto io ci tenga all’amore.
Non lascereste mai che qualcun altro si prendesse il merito delle vostre gioie, vero? Allora, allo stesso modo, non lasciate che qualcun altro o qualcos’altro vi rubi il diritto a essere felici. Siete voi a stabilire a cosa dare un peso, quando vi alzate la mattina, e da cosa vi farete condizionare l’umore.
E non mi dite che parlo facile, e la vostra situazione è più complessa. Tutti abbiamo situazioni complesse. Lo sapete. Il punto è che ci sono due tipi di persone: quelle che ‘Sono felice e’, e quelle che ‘Sarò felice quando’.
Voi quale siete?