(201110061735)
Come funziona?
se è vero che c’è un motivo per tutto, bisognerà essere di conseguenza molto pazienti.
Come quando sei lì lì per fare qualcosa, per esempio il tuo passo, e ti accorgi che invece non ti puoi muovere.
Per enne circostanze della vita, perché salta fuori una spesa imprevista, perché tutto l’imprevedibile calcolato è sempre lacunoso di quell’ultima scaglia di non valutato.
Perfino un’apparizione di un sovrannaturale o una trasfigurazione veloce sarebbero più prevedibili ed affrontabili.
Visto che c’è un motivo per tutto, suppongo che il futuro riservi delle cose bellissime.
Una vita senza disagi economici, un lavoro che forse non sarà quello dei nostri sogni ma che nemmeno darà troppi grattacapi, un mondo affettivo equilibrato, e non composto da malati isterici con la sindrome della condivisione dei beni.
Visto che c’è un motivo per tutto, ne devo dedurre che il tempo allunga i suoi ritmi perché qualcosa non è ancora pronto, o perché si sta sbagliando strada e quindi ci viene impedito di fare determinate cose.
Si dovrebbe cambiare mira.
Punto di vista.
Arrampicarsi su un albero e cercare nuove angolazioni.
Oppure avere il coraggio di confessarsi apertamente, liberare l’anima e smettere di vivere di pregiudizi e paure.
Poiché c’è un motivo per tutto, viene facile pensare che ogni cosa verrà a tempo debito.
Bisogna pensarlo, se vogliamo goderci la traversata.
‘Quando c’è un problema, non cercare il colpevole, ma cerca la soluzione.’ (proverbio giapponese)
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