Robyn Rose, The Fun Pack

Un paese per vecchi

Non credo di fare torto a nessuno se condivido alcune tra le esperienze più comuni in cui ci si può imbattere quando si è in cerca di lavoro.

La creatività di certi capi non ha limite.

Che si abbiano 20 oppure 40 anni, le cose che possono succedere sono più o meno sempre le stesse.

Per la stesura di questo articolo, ringrazio il fantomatico dott. Mario Rossi, il cui nome generico è cortesemente prestato dalle barzellette alla casistica che segue. Non vuole esserci alcun riferimento ai Mario Rossi esistenti, né un’offesa alle barzellette. Io amo le barzellette.

Vorrei inoltre aggiungere che i Mario Rossi sono sia uomini che donne. Ma in alcuni casi, solo uomini. Capirete quali.

Se qualcuno, leggendo, si dovesse sentire tirato in ballo, me ne scuso anticipatamente. E lo invito a riflettere sul fatto che forse c’è qualcosa che non va, nel suo metodo di selezione.

Buona lettura.

I. Il minimalista.

“Si cerca per stage persona automunita, max 30 anni, esperienza pluriennale maturata in contesti internazionali multistrutturati, laurea, master, proattività, flessibilità, conoscenza fluente di tre lingue straniere, arte, nozioni di marketing, comunicazione e pronto soccorso, linguaggio html, bella presenza documentata da foto una in primo piano e una a figura intera, disponibilità a turni e trasferte. Le candidature prive di uno di questi requisiti non saranno prese in considerazione.”

Una sola domanda: per flessibilità, si intende a 90°?

II. L’espansivo.

“Cercasi assistente personale per giovane imprenditore. Bella presenza e massima disponibilità. Retribuzione molto al di sopra della media.”

Eh. Io non commento.

III. Il comprensivo.

“Per direzione di punto vendita, cerchiamo donna, max 40 anni. No figli, no famiglia.”

Gentile negozio, ma lo sai che potrei denunciarti per questo? Ci hai pure appeso un cartello in mezzo alla strada!

IV. Il provola.

Candidata: “Egregio Signor Mario Rossi, con riferimento alla vostra ricerca di personale, invio in allegato il mio curriculum vitae aggiornato. A disposizione per un colloquio, porgo distinti saluti.”

Mario Rossi: “Non vedo foto”

Caro Mario, se avessi aperto il file che ti ho inviato, avresti scoperto che la foto è là dentro. Adesso mi devi spiegare che cosa te ne fai di una assistente iperqualificata, che si occupi della gestione di tutti i tuoi beni, se nemmeno ti sei premurato di leggere quali competenze ha.

V. Il labirintista.

Candidato/a: “Egregio Signor Mario Rossi, con riferimento alla vostra ricerca di personale, invio in allegato il mio curriculum vitae aggiornato. A disposizione per un colloquio, porgo distinti saluti.”

Mario Rossi: “Gentile candidato/a, grazie per aver risposto al nostro annuncio. Per completare la sua registrazione, deve andare sul nostro sito, cercare il reparto offerte, lavora con noi, inserire i suoi dati, ricaricare la pagina, svoltare a destra, fare una piroetta tre volte su un ginocchio, toccarsi il naso con la lingua, lasciare taglia peso e altezza e forse la inseriremo nel nostro database. Se avrà fortuna, sarà contattato/a per un colloquio.”

Ma allora, che hai scritto a fare la mail alla quale inviare il curriculum? Che tanto abbiamo capito che non lo leggi.

VI. Il frettoloso.

Candidato/a: “Egregio Signor Mario Rossi, con riferimento alla vostra ricerca di personale, invio in allegato il mio curriculum vitae aggiornato. A disposizione per un colloquio, porgo distinti saluti.”

Agenzia interinale: “Gentile candidato/a, la ringraziamo per aver contattato Mario Rossi. Tuttavia, il colloquio si farà con me, che ho circa 10 anni meno di lei, 6 mesi di esperienza ma tutte le competenze necessarie per carpire ogni genere di informazione psicologica che lei mi fornirà attraverso le sue movenze. Se lei mi starà simpatico/a, la manderò nell’ufficio di Mario Rossi, a parlare con l’assistente del segretario. Se starà simpatico/a anche all’assistente, potrebbe incontrare Mario Rossi. Ah, dimenticavo: la ricerca ha carattere d’urgenza.”

Ok, la signorina all’agenzia interinale non si definirebbe mai così. Ma ammettiamolo, a quanti di noi sono cadute le braccia quando hanno scoperto che la loro valutazione era nelle mani di loro nipote?

VII. L’incantatore di serpenti.

Mario Rossi: “Dunque, come già le ho spiegato a telefono, stiamo cercando una figura, preferibilmente femminile, che abbia almeno dieci anni di esperienza perché devi essersi già fatta le ossa, che possa gestire lo start-up aziendale, coordinando le attività dell’ufficio e facendo da supervisione nei progetti grafici, nella realizzazione del sito, nella selezione del personale, nel back office con i futuri clienti, perché è ovvio che non si può mica fare il capo se uno prima non ha fatto quel lavoro. Naturalmente, poiché lei è totalmente digiuna della materia che trattiamo, le offriamo due mesi di formazione, non si preoccupi sono a nostre spese, e glieli paghiamo anche come stage, tanto poi stia tranquilla che la assumiamo sicuramente. Capirà che per tutto questo lavoro abbiamo bisogno di una segretaria generica.”

Ah, pensavo di un manager.

Ah no, vero. Il manager non lo potete pagare come una segretaria generica.

VIII. L’onesto.

Mario Rossi: “Gentile Signora, lei ha davvero un curriculum interessante. Per questo, non posso proporre la sua candidatura.”

Candidata: “Scusi, come ha detto?”

Mario Rossi: “Certo. Si immagina se io dovessi presentare il suo profilo ad un’azienda qualunque? Lei è una donna, troppo vecchia per essere assunta con contratti di formazione, troppo giovane per essere credibile come manager. La gente crede solo a chi ha almeno 40 anni. Lei, alla sua età, andrebbe a fare solo l’assistente di qualcuno, e quel qualcuno sicuramente ha meno competenze di lei, e nessuno accetterebbe di avere una assistente migliore di lui. Mi dispiace, ma lei così non è su piazza. Provi a sminuire un po’ il suo curriculum, la prossima volta.”

IX. Il mentore.

Candidato: “Egregio Signor Mario Rossi, con riferimento alla vostra ricerca di personale, invio in allegato il mio curriculum vitae. So di non avere molta esperienza nel settore ma ho voglia di fare, imparo in fretta e sono disponibile per uno stage, anche non retribuito, nonché ad un trasferimento. Resto a disposizione per un colloquio e porgo cordiali saluti.”

Mario Rossi: non pervenuto.

Un giovane che ha voglia di lavorare e che è pure disposto a trasferirsi, per favore no. Dovrebbe imparare. Cioè Mario Rossi dovrebbe insegnare. Non si può fare. Arrangiatevi da soli, se volete conoscere.

X. L’astenuto dal sesso.

Mario Rossi: “Complimenti, la sua è davvero una bella carriera. Credo proprio che procederemo all’assunzione, benvenuta in azienda! Le faccio un’ultima domanda: lei ha figli?”

Candidata: “Sì.”

Mario Rossi: “Ah, ok, allora non è più assunta.”

Candidata: “Scusi, ma perché? Mica sono lobotomizzata.”

Mario Rossi: “Signorina, abbiamo fatto una scelta diversa: lei ha un figlio, io ho un gatto.”

Su gentile concessione delle esperienze di vita di ognuno di noi.

Protetto da copyright, per il solo fatto che lo ho scritto io.

Almeno questo, in un curriculum vitae non è barattabile.

Settembre 2011