new work by night

Cosa è successo in quasi un anno che non vi ho detto

202304231954

imbarazzante.

L’ultimo articolo è di giugno 2022, quasi un anno fa.

non basterebbe una pagina a raccontare tutte le cose che sono successe da allora.

a volte mi chiedo che lo pago a fare il dominio del mio blog se lo aggiorno due volte l’anno. mah.

cosa è successo nel frattempo non lo dico nemmeno. ma per fortuna che il tempo è qualcosa di relativo.

una nota degna di attenzione è il fatto che sto letteralmente girando il mondo da quando il 2023 è cominciato.

interessantissimo.

la parte migliore è l’introspezione che questo mega viaggio mi porta a fare.

incontro decine di persone ogni giorno, stringo mani di cui non ricordo il nome, mi sento una cantante in tour.

la parte neutra è la stanchezza fisica, l’accumulo di peso.

la parte peggiore è la difficoltà a costruirmi una vita privata.

e qui mi viene in mente solo una persona, l’unica con cui ho costruito davvero qualcosa, e con cui ci siamo lasciati andare.

ho detto che la parte migliore è l’introspezione.

in realtà, non è tutto.

sto esplorando il mondo.

sto vedendo alcuni dei posti che volevo vedere, e altri che non erano nemmeno in lista.

sto mettendo alla prova me stessa.

sto mettendo puntine sulla mappa, se ne avessi una. (quasi quasi me la compro).

ho abbracciato mia sorella, quella non tecnicamente biologica ma di connessione d’anima, che non posso vedere così spesso come voglio.

sto riempiendo il mio rullino.

sto valutando tutte le scelte che non ho fatto e che avrei potuto fare.

sto vivendo una vita di scoperte, di conoscenze, di sorprese, mappe della città, fotografie, memorie, racconti, amici diversi.

ho conosciuto un angelo custode di nome Pete.

ho fatto i conti con quella che sarebbe potuta essere la mia vita ma l’universo mi ha protetta.

ho corso a central park, e visitato la biblioteca nazionale di New York in un tour privato che non dimenticherò facilmente, a meno che non mi diano una botta in testa, e anche in quel caso non sono sicura che lo dimenticherei.

biblioteca nazionale new york

sto collezionando autoscatti di me runner nelle città più impensabili e inadatte.

ho scavato nel cuore un posto per nuove persone, e sto analizzando i buchi che ho conservato per gli altri.

ho visto come potrei ricominciare daccapo.

come mi mancherebbe il mio cibo, le mie abitudini, mia figlia, il mio dischetto di ovatta che mi pulisce la pelle la sera ed è sempre bianco no-matter-what.

e se state pensando come si fa a paragonare una figlia con un dischetto di ovatta, vi sta sfuggendo il senso di questo post.

tra poco sono in ripartenza.

andrò al caldo questa volta.

e pensare che questa è la vita che sognavo. sempre in viaggio. sempre alla scoperta del mondo.

cosa manca?

 

 

life___by_ekbs-d23ityf

Se-

Qualcuno mi ha detto che se non hai una meta è impossibile perdersi.

Se solo fosse facile.

Se solo fosse facile, ci alzeremmo ogni mattina senza preoccuparci di dove stiamo andando.

Mi alzerei ogni mattina con la testa leggera, scalza, libera, senza preoccuparmi dei ciottoli e dei tagli sotto i piedi.

Uscirei dal letto, mi godrei il profumo del caffè che sale, andrei a guardare il mondo, senza sapere se devo realmente girare a destra o a sinistra, guardare dritto, sopra o sotto, nord o sud.

Ogni tanto uno sguardo indietro; perché non è vero che non devi guardare al passato mai. Il passato va visto, per sapere quanto hai percorso, cosa hai cambiato e se hai fatto progressi.

Uno sguardo avanti.

Senza chiedersi perché.

Senza chiedersi se.

Facendo le domande man mano che arrivano.

Senza attendersi risposte.

A un certo punto, devi lasciare che la vita segua il suo corso.

A un certo punto, devi lasciarti vivere.

Semplicemente, vivi.

Photo credits: “Life” by Ekbs