Olandesi gente sobria.
Da quando bazzico le terre del burro, ho visto gente vestita da coniglio andare in bicicletta, draghi che vanno a cena, equilibristi in mezzo alla strada, tute-pigiama alle cinque del pomeriggio e grida che gli ultrà allo stadio sembrano un convegno di sordomuti.
Oggi voglio raccontarvi della festa del Re: l’evento più arancione e chiassoso del mondo, simbolo della cultura dei Paesi Bassi e fertile terreno di rimorchio love-sex. Ma partiamo dal principio.
Il pippone ufficiale per spiegarvi l’argomento di questo articolo
![]() |
carini loro! ecco i coniugi reali. curiosità: la signora con il cappellino a sinistra della foto è identica alla mia ex-padrona di casa |
È il 25 aprile, è quasi ora di cena e sto scrivendo questo articolo. In Italia è festa nazionale, mentre in Olanda lo sarà tra 2 giorni, ovvero: il 27 aprile.
Il nobile motivo per cui c’è una festa nazionale è il compleanno del Re.
Per l’occasione, tutta la patria è autorizzata a fermarsi e a festeggiarlo.
L’evento è così speciale che il 27 aprile è l’unico giorno in cui ai cittadini viene concesso bere alcolici in strada.
Blablabla, ho finito il pippone: partiamo con i retroscena e la nuda verità.
C’era una volta la festa del Re
La festa del Re è una delle tante scuse che gli olandesi adottano per fare festa.
Ho già detto in più di una occasione che come fanno festa questi qui, non la fa nessuno. Ogni occasione è buona, e ogni occasione è buona per bere. Quando la prima volta ho sentito questa frase, credevo che fosse una malignità sparata lì per caso: ora ho capito che è vero.
Fase 1 della festa: procurarsi il bene primario
E insomma, quindi alla festa del Re c’è questa cosa che gli olandesi possono bere legalmente in strada. Questa legge esiste davvero e tecnicamente sarebbe ancora in vigore, anche se non se la fila nessuno. Fatto sta che gli olandesi prendono le leggi molto sul serio, così ci danno giù, in questo modo:
![]() |
esempio di sobrietà |
La foto è di oggi, 25 aprile. Questo angolino del supermercato dove vado spesso è quello adibito alle promozioni per le feste: ci trovi i dolcetti di natale, i pulcini di pasqua (non hanno le uova, vendono plotoni di pulcini di pelo in miniatura), le robe da barbeque, le birrette per la festa del Re. Giusto due. Non si sa mai che ti finisca la scorta, almeno hai varietà.
Fase 2 della festa: procurarsi l’abbigliamento adeguato
Il dress-code del palazzo reale vuole che ogni suddito indossi almeno una cosa arancione e che questa cosa sia a vista. Non sono valide le mutande, a meno che non vai in giro solo in mutande – cosa peraltro non così impossibile.
Siccome gli olandesi sono gente sobria, non ci facciamo mancare nemmeno il completino sado-maso per le notti reali, che come t’attizza l’arancione non t’attizza nient’altro.
![]() |
(prego notare che lei indossa il calzino: che sexy) |
Fase 3 della festa: procurarsi l’accessorio
Perché il calzino sopra non basta, bisogna anche aggiungere: cappelli, parrucche, perfino trucchi a forma di bandiera olandese pronta da stamparsi sulle guance. Sono estasiata.
Fase 4 della festa: ciaone proprio
Lasciatemi dire che camminare in città è assolutamente impossibile, tra la sera del 26 e il pomeriggio del 27, tempo in cui si estendono i festeggiamenti.
C’è gente ovunque, sulle barche, sui ponti, tra un po’ pure sui tetti, ci sono feste e mercatini in ogni piazza e pub, ci sono bande musicali e ballerini, dj, bagni chimici e punti di incontro “droghe sicure”.
L’aspetto stupefacente (scusate la scelta di parole) è che di tutto questo bordello la mattina dopo non vi è traccia: magici umpalumpa ripuliscono subito dopo che il suddito è andato a dormire, allo scopo di far trovare la città la mattina successiva pronta per essere immediatamente ripopolata dalle bici e dai mezzi pubblici che ti portano in ufficio a produrre.
Dov’ero io l’anno scorso e dove sarò quest’anno
L’anno scorso ero andata a fare la reporter CNN infilata nel mio bel cappotto arancione, e ho prodotto una cosa seria qui. Ci sono volute 3 ore di riprese, perché la gente passava e interrompeva continuamente tra corna, boccacce, saluti e rutti.
Quest’anno starò lavorando in un ristorante. Sì, da qualche mese mi sono data allo studio del mestiere del ristoratore, magari ve ne parlo più in là. Per ora, focalizzatevi su questo: con tutto quel che avete letto fin qui, provate a immaginare che genere di persone entreranno a mangiare. Oh sì, ne avrò da raccontare.
Sempre se ne esco. Fatemi gli auguri!
PS.
Il post si intitola “del Re ubriaco” perché si narra che il Re, quando non era Re, era un tipico baldo giovanotto olandese che ne ha combinate di cotte e di crude all’università. Non ho foto d’archivio in proposito da mostrarvi, ma posso supporre che anche lui qualche volta non sia stato sobrio.
Vi lascio comunque un gossip, il link a un video che ha fatto molti rumors: la presunta tastata di chiappe alla Regina durante una parata del 27 Aprile. Enjoy 😉
25 Aprile 2018