dating app foto profilo

Vita da Bumble

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La foto che vedete qui sopra è quella principale del mio profilo Bumble.

Yes, ho detto Bumble. Una delle dating app più famose al mondo.

Forse ricordete che un anno fa avevo scritto un breve articolo su Tinder e su come la cosa fosse lontana anni luce da me. Cosa è successo nel frattempo?

Ho capito che era ora di rimettere insieme i cocci di quel che restava e provare a voltare pagina.

Mi sono obbligata ad andare avanti.

I cocci in questione erano disintegrati e perennemente davanti ai miei occhi, quindi la scelta è stata riempire gli occhi di altro: a un certo punto, è diventata una questione di sopravvivenza.

Ho approcciato Bumble a gennaio 2022, dopo aver valutato altre non-so-quante applicazioni, e aiutata dalla mia dating coach alias mia figlia.

Ci ho impiegato cinque ore a settare il profilo (cinque ore al termine delle quali sono scoppiata in lacrime perché ero troppo lenta a fare swipe secondo i parametri generazionali e io in fondo manco ci volevo stare);
trenta minuti ad avere cinque match;
una buona settimana a capire il meccanismo generale.

Più ci passavo il tempo, più capivo che la realtà è davvero ovunque.

Le dating app sono un bar come un altro.

Sono sempre stata in accordo con chi non fa distinzione tra vita online e vita offline. Nell’era in cui viviamo non si può pensare che i social non siano reali e la vita non accada su internet. La vita accade eccome su internet, accade nei vostri telefonini ogni giorno.
Ci sono risvolti molto seri per questo discorso, prendiamo il cyber bullismo per esempio, ma – hey – questo è un articolo su me e le dating app, quindi niente cose pesanti oggi, solo minchiate. Restiamo sul pezzo.

Le dating app sono una roba reale, certamente non più da disadattati, specialmente durante una pandemia, quando non è che di occasioni per uscire ne hai molte.
Va da sé che sulle dating app non ci sono solo esseri che normalmente eviteresti, ma anche persone del tutto normali che cercano qualcosa di regolare. I tempi sono cambiati.

La vera domanda è: vuoi andare al bar delle relazioni o al bar delle sveltine?

In mesi di swipe, presa di visione di facce, lettura più o meno sommaria di biografie, chiacchiere introduttive, posso dirvi che almeno la metà dei profili è su Bumble perché la pandemia ha azzerato ogni forma di interazione sociale, e anche qualche matrimonio/convivenza.
Sì, alcuni soggetti sono proprio lacunosi di interazione sociale; altri sono aggressivi; altri ancora vogliono solo una cosa, la cara vecchia unica cosa.

Insomma, il minestrone è sempre lo stesso che incontreresti in un qualunque altro posto, nonostante la particolarità che distingue questa app da tutte le altre.

Bumble è come Dio: tre in uno.

Dating, amici e carriera. Tre opzioni, tre profili diversi da poter organizzare, dalle foto alla biografia, a parte alcune preferenze standard che non si possono modificare.

Non ho ancora provato l’opzione carriera, ma ho intenzione di farlo in un prossimo futuro.
Ho provato invece quella bff: vede soprattutto donne, viaggiatrici solitarie, divorziate, trasferite in cerca di sorellanza per formare un gruppo. Interessante scelta. Ci ho raggranellato un paio di contatti, ma le donne della mia età sembrano stentare a mantenere viva una relazione, ho avuto più fortuna sui gruppi Facebook. La ho aperta anche in Italia: un fiasco assoluto. Giusto un paio di persone come match potenziale, e solo straniere.

L’opzione relazioni ancora una volta è quella che mi sta regalando più materiale umano e un’esperienza sociale indelebile.

Per esempio, molto interessante è l’analisi socio-culturale attraverso Bumble. I profili degli italiani sono diversi da quelli di olandesi, francesi o americani. Questi ultimi li riconosci subito dalla frase di apertura; i francesi si accompagnano a un senso melancolico-poetico; gli olandesi sono felici di sbandierare ‘ambizione’ e ‘casa di proprietà, bel lavoro’ tra le qualità imprescindibili.
Ed è qui che alla fine mi perdo.

Vivere da sola.

La dura scelta alla mia età è decidere se accettare il primo che passa per non essere da soli, o restare soli per rispetto della propria persona, nell’attesa.

Io ho scelto la seconda strada.
A dispetto dei cocci rotti, di Bumble, e della paura di un futuro da vecchia zitella circondata nemmeno da gatti, sono anche consapevole che la persona sbagliata accanto è come essere soli. Ti puoi ingannare per qualche mese o anno, ma alla fine ci resti fregato. Il match non lo fanno le chiappe sode, i chili di trucco, i filtri Tik Tok, i gusti musicali, il lavoro, la macchina, l’ambizione. Il match – o almeno il mio, di match – lo fa il grado di maturità di entrambi, la visione della vita, la capacità di chiacchierare per ore, la voglia di essere migliori per l’altro e per se stessi.

Senza contare che sulle dating apps ogni volta ti devi ripresentare daccapo, ogni volta ripeti le stesse cose, ogni volta dall’altra parte c’è qualcuno che approccia in maniera diversa. E su Bumble, gli uomini non posso scrivere per primi: solo le donne sono autorizzate ad iniziare una conversazione. Pensate che questo sia una garanzia? Errore. Al tuo segnale, si scatena l’inferno.

Nell’articolo scritto a proposito di Tinder, citavo il fatto che interagire con qualcuno sia uno scambio di energia e quanto questo a volte possa essere drenante.

Così, ho finito per disattivare Bumble dopo qualche mese.
Ho bisogno di un break. E poi non sono guarita del tutto da quei cocci, ogni tanto ancora mi taglio.
Ma comunque, sola è sempre meglio che a random per appagare un desiderio temporaneo.

So che siete curiosi di sapere chi ho incontrato e che conversazioni ho avuto: non vi lascio digiuni, qualcuno era una vera perla.

Vi racconterò di lui.

Di Gerico, trapiantato ad Amsterdam. Coetaneo, padre single. Bel sorriso sguardo dolce che nasconde un pizzico di ribellione tra tatuaggi e moto. Team leader di non so che; un secondo lavoro come autore radiofonico; appassionato di musica. Mi chiede com’è andato il mio ultimo appuntamento – odoro una possibile red flag: questo mi dice che lui è un habitué. Gli chiedo della madre di suo figlio, mi dice con un senso di disprezzo che è una viziata e poi taglia corto – altra potenziale red flag. Annoto. Gli chiedo cosa lo ha colpito del mio profilo, mi dice ‘il tuo sguardo, mi suggerisce che mi proteggi e mi posso rifugiare’ – ancora un’altra red flag, o la madre del figlio era proprio una persona terribile. Gli do il beneficio del dubbio, la mia dating coach dice che sono troppo selettiva. Mi chiede di vederci, gli rispondo ‘mi piacerebbe, ma purtroppo i prossimi weekend non posso perché lavoro, che ne dici di incontrarci per un’oretta al bar in settimana?’. Mi augura buona vita e mi blocca.

Che tipi che ci sono in giro.

uomo donna disegni

Uomini vs. Donne – Il perdono

– Ti prego, scusami! –

Lei. “Amore, scusa..”

“Ma sì..”

“No, davvero, scusami tanto..”

“Sì tesoro, ho capito, non ti preoccupare..”

“Dico sul serio, mi dispiace averti detto quelle cose..”

“Amore, ho capito, stai tranquilla”

“Non è che lo dici solo per non farmi preoccupare?”

“Che cosa? No..!”

“Chissà se è vero.. magari non ci credi..”

“Certo che ci credo, altrimenti non te lo direi!”

“Sarà..”

“Dai tesoro, basta ora! Ho detto che è tutto ok.”

“Basta?!? Ecco, lo sapevo! Sei arrabbiato con me!!”

“. . .”

uomo donna disegni

Donne vs. Uomini – La Memoria

– Vabbeh, dai. Succede. –

Driiin. Driiin.

Lui. “Ueeeeè! Ciaooooo!”

“Ciao tesoro.. non ti ho sentito tutto il giorno..”

“Eh sì, ti stavo scrivendo prima, ma poi mi sono dimenticato!”

“Ti sei.. dimenticato?”

“Eh.. sì!”

“Ti sei dimenticato.. di chiamarmi??”

“Eh sì, sono andato in bagno, poi ho acceso il computer, ho messo su un paio di film e, ah – devo mettere in ricarica il cellulare quindi può essere che cade la linea, e mi sono dimenticato!”

“. . .”

“vabbeh dai, scusa! Succede!”

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Il ‘Ti Amo’

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Come fare a cavare dalla bocca di un uomo il fatidico ‘ti amo’?
 

mumble mumble..

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
mumble mumble..

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
mumble mumble..

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Naaaaa.
 
Lasciate perdere.
 
 
 

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Fidanzati perfetti

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Il mio fidanzato è perfetto.

Si dimentica la data del mio compleanno. Lui non direbbe mai che è vero, ma io lo so, allora faccio finta di parlagliene per caso e comincio un mese prima, così sono certa di non farlo dispiacere quando arriva la ricorrenza.

Il mio fidanzato si dimentica la mia email. Anzi, proprio non la sa. La ha quasi imparata, ma qualcosa ancora la sbaglia.

Non sa il giorno del nostro anniversario. Non sa nemmeno il mio numero di telefono, ma è normale, chi è che impara più i numeri da quando esiste la rubrica del cellulare.

Il mio fidanzato a volte si dimentica di telefonarmi. Quando è preso dalle sue cose, dalle cene con gli amici, dal suo sport preferito, o quando è estate, che non ci vediamo e lui esce sempre e fa tardi per fatti suoi.

A volte, si fa sentire quando è già pomeriggio. Non ha un orario fisso per chiamarmi o darmi il buongiorno, a volte lo chiamo io per sapere se è morto e mi risponde che sta vedendo un film.

Perché noi donne, se uno non ci chiama, pensiamo subito a qualcosa di tragico: siamo esperte in paranoia. Loro lo sanno e se ne fregano.

Il mio fidanzato a volte non mi chiede davvero come sto, se è immerso nei suoi problemi.

Non mi scrive, se sta lavorando molto.

Quando siamo con gli amici, non mi sta incollato addosso tutto il tempo e parla continuamente con altri. Fa public relations.

Il mio fidanzato fa apprezzamenti sulle altre donne anche se io sono presente. Si guarda in giro, visto che è dotato di occhi, e li usa bene tutti e due. Mi dà ragione quando dico che gli uomini pensano tutti alla stessa cosa e forse non sono capaci di rimanere fedeli tutta una vita e che, semplicemente, alcuni di loro sanno mascherare bene le loro convinzioni radicate.

Il mio fidanzato è un po’ svanito. Ha miliardi di pensieri, che a volte mette in pratica e a volte no.

Ma mi rende partecipe di tutti.

Mi chiede il mio parere, e lo ascolta.

Mi ascolta anche se gli dico che sto male e ho bisogno di parlare.

Trova il sistema di farsi sentire anche se non ha la ricarica al telefono.

Mi cerca se non lo chiamo, mi chiede dove sono. Mi chiede come sto.

A volte è un po’ geloso. Forse. Se fosse vero, lo troverei adorabile.

Si preoccupa di quale umore ho la mattina appena sveglia.

Vorrebbe farmi sempre regali, anche se non se lo può permettere. Ma è il pensiero quello che conta.

Mi presenta ai suoi amici. Mi racconta le sue giornate.

Non si vergogna di me, non ha paura a portarmi in giro.

Se non rispondo al telefono, si ricorda che esistono altri modi per rintracciarmi.

Mi rispetta.

Non mi farebbe mai del male, non usa mai parole violente o aggressive, non mi offende nemmeno per scherzo, mi difende. Mi protegge.

Mi vuole bene, e non si vergogna a dirlo.

So che, se le circostanze lo richiedessero, farebbe quello che gli umani definiscono ‘pazzia’.

Io la definisco solo voglia di stare con quel qualcuno.

Per tutto questo, il mio fidanzato è perfetto. E’ perfetto per me. E’ un compagno.

Per tutto il resto, sono i difetti a rendere perfetta ed unica una persona.

photo credits: tich 07, Shy that way

guidabasic

Uomini: guida basic

(201110131005)

Pensierino del momento.

Oddio, in effetti non è vero che è del momento. E’ un po’ che ci penso. E’ che adesso ho l’ispirazione.

Comunque.

Pensierino:

gli uomini sono parecchio, ma parecchio complicati.

Temo sia possibile sfatare il mito secondo cui solo le donne hanno pensieri contorti, che i maschi non capiranno mai perché la loro struttura cerebrale, che generalmente si articola intorno all’unica notoria sillaba ‘sex’, è scevra da meccanismi quali ‘acquisto di scarpe-pettegolezzo tra amiche-nuovo rossetto’, che confondono le idee e impediscono di avere una vita sociale con il sesso opposto.

La verità è che loro la vita sociale la farebbero con chiunque, del sesso opposto. Mentre noi sappiamo discernere.

Svolgimento del pensierino:

Gli uomini sono parecchio complicati, paranoici e indecisi, sissignore.

Quello che segue è un elenco dei pensieri maschili, da esemplari di questa specie certificato, prima di darne pubblicazione.

Lascio a voi, donnine, ogni commento.

Ci provi con me. Uhm, sei donna dai facili costumi. Se ti dimostri troppo disponibile togli il gusto alla mia caccia e mi fai passare la voglia. Sela hai data a tutti, io non la voglio più.

Non ci provi con me. Sei frigida. Così mi costringi a provarci io, ne va della mia virilità maschile.

Però attenta, non starci subito. Se ci stai subito, è come se ci avessi provato tu, quindi sei di nuovo donna dai facili costumi. Ti consumo una volta e non ti richiamo.

Se non ci stai subito, te la stai tirando. E io non posso sprecare il mio tempo con te.

Dovresti farmi capire che ci stai provando senza farlo, che vorresti darmela ma forse no, anche se ti piacerebbe, ma preferisci aspettare tuttavia non sei timida.

Ecco, parliamo della timidezza a letto. Se sei una panterona, sei probabilmente donna dai facili costumi. Con quanti sei stata prima di me? E’ colpa tua se così penso di non essere all’altezza, ma comunque non lo ammetterò mai, dunque preferisco consumarti qualche volta e poi smettere di chiamarti.

Se non sei panterona, sei frigida. Mi pare chiaro. Perché con me godono tutte.

Dovresti essere panterona quanto basta, quando tu pensi che io lo possa volere, senza dare troppo nell’occhio né scadere nel volgare, tranne quando io vorrei che tu lo facessi.

Se usciamo da qualche tempo, non credere di definirti la mia ragazza. Noi siamo amici. Il fatto che scopiamo e parliamo da quel dì e che tutti lo sanno non ti autorizza a definirti impegnata né a chiamarmi tutti i giorni.

Se mi chiami tutti i giorni, sei come una cozza ancorata allo scoglio. Non ti risponderò. Non posso sopportare di sentirmi incatenato con la telefonata quotidiana.

Se non ti fai sentire tutti i giorni, ti chiamo io. Non esiste che non mi pensi.

Dovresti farmi capire che stavi per chiamarmi ma forse no, perché mi pensi ma non troppo, e in via telepatica intuire quando è il momento di farti sentire, dosando sempre le parole.

Se poi stiamo insieme, -perché tu mi hai ingannato ovviamente, con i tuoi comportamenti, e ora anche mia madre e mio padre sono convinti che sei la mia ragazza-  se poi stiamo insieme, dicevo, occhio a non diventare morbosa.

Se pensi di fare tutte le vacanze con me, stai certa che non ne farò neanche una.

Se ti organizzi le vacanze con le tue amiche, vengo anch’io. Oppure le organizzo con i miei amici, andiamo a figa a Ibiza. Non mi importa se la tua vacanza è un corso intensivo di tedesco dalle monache di Baviera.

Se hai un amico maschio, sappi che io avrò 10 amiche femmine. La proporzione sarà sempre questa.

Non essere gelosa. Io non ti tradisco. Forse. In fondo è nella natura maschile. E poi si sa che voi donne siete tendenzialmente di facili costumi, e se dici che non mi hai tradito, stai mentendo, e se non stai mentendo, prima o poi mi tradirai, quindi io mi limito a mettere le mani avanti.

E comunque. Non mi soffocare. Se mi stai addosso continuamente e non mi lasci nemmeno un secondo d’aria, non ti fidi, mi fai scenate, è ovvio che alla fine vado con un’altra, mi ci stai mandando tu.

Certo, se però non sei gelosa, mi lasci spazio e la libertà che voglio, mi fai uscire con i miei amici, ti fidi e non mi fai scenate nemmeno quando ti dico che sono uscito con una mia amica, è ovvio che alla fine vado con un’altra, praticamente mi stai autorizzando.

Dovresti essere gelosa ma non troppo, dirmelo ma in modo da non farmi sentire legato, farmi capire che mi stai apprezzando senza limitare la mia libertà di espressione, in modo che io non abbia il rigetto di te e non sia portato a tradirti.

Ma se succede, lo so che mi perdoni.

Ok, prometto: cercherò di non farmi scoprire mentre ci provo con la tua amica.

Hai capito tutto, sì? Perché a me sembra chiaro. Stare con me è semplice, perché noi maschi siamo semplici, vogliamo solo cose base, mangiare, scopare, dormire. E se tu non lo capisci è solo perché sei parecchio, ma parecchio complicata.

libertini

Liber(t)i(ni)

(201107010700)

Playboy si nasce, non si diventa.

Non è la teoria del mio ultimo incubo notturno, è il risultato di una ricerca scientifica condotta su un uccellino che si chiama ‘diamante mandarino’. Che carino! Con questo nome, non diremmo mai che si tratta di un volatile fedifrago; semmai dovrebbe attirare le femmine ed incollarle come cozze, secondo la teoria maschile che tutte possiamo essere facilmente corrotte dalla misura del portafoglio.

Il diamante mandarino pare abbia comportamenti simili a quelli degli umani. Ne sono stati studiati più di 1500, per un totale di cinque generazioni consecutive. Ci ha pensato il signor Wolfgang Forstmeier, del dipartimento di genetica evoluzionaria del Max Plank Institut di Berlino, che, dopo averli osservati a lungo, ne ha concluso quanto segue:

“i figli di genitori che tendono ad essere promiscui hanno il doppio di probabilità di esserlo anche loro, anche se bisogna dire che in molti casi anche se si ha la tentazione di tradire questa non viene espressa per altre inclinazioni personali”.

Come dire che se tuo padre lo fa, probabilmente lo farai anche tu.

Ma davvero ci voleva uno studio, per questo? Uno psicologo definirebbe un comportamento del genere ’emulazione genitoriale’. Non si potevano spendere i soldi per curare, che so, le malattie derivanti da queste promiscuità? Invece no, i medici studiano il tradimento, la cosa più squallida e recidiva dell’intero universo.

Diceva qualcuno che tradisce chi è meno evoluto degli altri. Il qualcuno mi trova perfettamente d’accordo.

Come la penso sulle corna ad opera della donna è già risaputo, appoggiato da innumerevoli mie simili, ridicolizzato da (guarda un po’) amici e conoscenti maschi. Ma io sono donna, non vi aspetterete sul serio che attacchi la mia categoria?

Per chi di voi ancora non conoscesse la mia opinione, ne faccio un breve sunto: a mio parere, la donna tradisce per noia. Per mancanza di attenzioni, non monetarie. Per carenza di affetto e di piccoli gesti che le possano ricordare di essere pensata ed amata. La donna può tradire per vendetta, se scopre di essere stata tradita. La donna non tradisce per vanità. Quello lo fa l’uomo. La donna non tradisce per senso di libertà. Quello lo fa l’uomo, che pensa che essere libero significhi accoppiarsi come un animale con cinque donne diverse nello stesso mese (o anche meno). Questo non si chiama essere liberi, ma essere libertini. E’ una variante di poche lettere che rende vana tutta la psicologia pseudomacha che accompagna l’autogiustificazione alle proprie bravate.

L’uomo tradisce, la maggior parte delle volte, perché fa status. Vero, conosco donne che stilano un elenco e fanno le tacchette alla corteccia dell’albero, ma hanno sempre difficoltà a trovarne uno libero perché solitamente tutti gli arbusti sono già stati occupati. Giovanna, Maria, Debora, Milly, Cecilia, Santina (ogni riferimento è puramente casuale – sto inserendo nomi a caso, lo giuro!), siete tutte schedate sull’albero e nella mente degli amici del vostro tipo, le vostre radiografie in bella esposizione.

Nessun commento di tipo sessista, please. Qui non c’è condanna. (Anzi, si fa scienza.)

Io, personalmente, non ammetto né giustifico nessuno di questi comportamenti; dico sempre al mio uomo che, se mai dovesse cadere in tentazione, faccia in modo che io non lo venga mai a sapere. E non ammetto né giustifico nemmeno le promiscuità delle donne. Io preferisco chiudere la relazione piuttosto che complicarmi l’esistenza con una vita parallela e messaggi inviati di nascosto.

Solo, vorrei sapere se esiste anche il gene delle dipendenti da playboy.

Se il signor Forstmeier volesse essere così gentile da studiarci su, mi sentirei più sollevata e non mi considererei anormale.

Perché noi donne siamo davvero stupide, a volte, a non vedere l’ovvio e, peggio ancora, a perdonare. Provate voi a dire a un uomo che lo avete tradito, ci sono alte probabilità che confezionerà un bel nodo scorsoio per il vostro collo e vi sbatterà su youporn, anche se il peggior filmino che avete è quello in cui state dando da mangiare del granoturco ai piccioni nella piazza. Mentre, viceversa, noi molto spesso finiamo per perdonare l’impunito, prive di ogni autostima e, da oggi, supportate dalla ricerca: non è colpa sua, è colpa dei suoi geni.

Allora forse la buona idea per non incastrarsi in certe situazioni io ce l’ho: prima di uscire con il tipo che vi piace, proviamo suo padre.

Una cena gratis ci dirà in due ore il futuro dei prossimi 20 anni, e ci risparmierà un mare di lacrime.

ragazze ridono

Alle Donne

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Un’ora fa, ispirata da quella pagina meravigliosa che è Roba da Uomini, ho detto che stamattina purtroppo non avrei avuto tempo di scrivere. Stanno succedendo delle cose, però, da ieri sera e due righe ve le voglio proprio lasciare.

Rispondo pubblicamente a tutte su argomenti comuni per i quali mi avete fatto domande privatamente, ognuna di voi probabilmente toccata da MISSTAKE. Ognuna ferita nella propria storia, da comportamenti che sono sempre gli stessi, ripetuti nel tempo come se fossimo in un orologio di Dalì.

La questione è sempre una. Non dobbiamo mai perderci di vista.

Non condivido questo atteggiamento di sacrificio che alcune di noi hanno a favore di uomini impauriti. Vi assicuro che, quando vogliono, si muovono veramente e un milione di volte meglio di noi donne. Possono fare 500km in moto per venire da noi solo perché abbiamo detto sì. Possono lasciare rose infilate nella nostra macchina tutte le notti. Possono tenere il cellulare aperto in fase di decollo di un volo aereo per attendere una nostra mail. Possono addirittura sposarsi 🙂 e non mi pare cosa da poco.

Non condivido nemmeno i comportamenti ossessivi volti a farli sentire in colpa o ad asfissiarli. Se lo facessero loro con noi, li accuseremmo di stalking, quindi non vedo la differenza. ‘Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te’ è uno dei pochi proverbi saggi.

Non dobbiamo giustificarli per ogni minima cosa e faticare noi. Ogni situazione è a sé e non si può generalizzare, ma il sacrificio perpetuo in attesa di un giorno che forse non verrà, o verrà con qualcuno che non siamo noi, quello mai. Bisogna sempre considerare che c’è la possibilità che una coppia non funzioni perché non è quella la giusta combinazione. ‘Non sono pronto’ a volte significa solo ‘non sono pronto con te’. Questa cosa facciamo finta di ignorarla troppo spesso. Le persone ci dicono sempre chi sono, sarebbe il caso che tutti ascoltassimo di più. Uomini e donne.

Dobbiamo renderci conto che, anche se abbiamo gli stessi obiettivi nella vita, può darsi che in questo preciso momento le due strade non coincidano, anche se siamo entrambi palesemente coinvolti.

No, non sono tutti uguali. Perché a volte ce ne sono proprio di diversi, e perché a volte diventano diversi quando si innamorano.

Lo stronzo lo troviamo a 20 come a 40 anni. E’ pur vero che, intorno ai 40, molti di loro si rendono conto delle donne stupende che stanno perdendo e cominciano a costruire qualcosa. Prima, è raro.

Nonostante le enormi delusioni, cerchiamo di restare sempre noi stesse. E’ l’unica cosa che paga, quantomeno con la nostra coscienza. Fingere di essere persone diverse non ci farà mai trovare la persona giusta.

Ah, a proposito. Non esiste l’uomo perfetto. Così come non esiste la donna perfetta. Abbiamo tutti pregi e difetti, ogni storia ha i suoi alti e bassi e non ci sta che in una coppia ci si ami sempre uguale ogni giorno della propria vita. Impariamo a sopportarci, come sopportiamo i nostri colleghi d’ufficio.. per certi versi, si tratta solo di un accordo tra le parti.

Infine, per quelle che di voi non lo sanno ancora o non ci credono più, sappiate che ci sono uomini meravigliosi in giro. Alcuni sono iscritti a questo blog, e sono meravigliosi perché, per sopportare le mie bordate sul mondo maschile ed avere la pazienza di studiare la mente femminile, bisogna esserlo sul serio.

Io non smetterò mai di credere in loro. Sarò un’inguaribile romanticona e a volte li detesto tutti profondamente, ma farmi suora e darmi alle donne sono due ipotesi che non sono riuscita ad applicare, quindi tanto vale proseguire per strade già sterrate.

Continuiamo ad amarli ed a rispettare profondamente chi di loro merita rispetto e non ci calpesta. E ve lo dice una che ha un ex marito, una diffida penale a un ex fidanzato, un uomo violento che vorrebbe solo vedere morto, una casistica di cretini mai cresciuti e una storia d’amore con una delle persone più belle e più indecise di questa terra. E che forse, leggendo questo post, scapperà ancora di più. O forse no.

Ora vado, altrimenti si fa tardi.

Buona giornata donne vere, ci vediamo al prossimo post 🙂