Stoccolma, un giorno qualunque, ore 11:45.
“Excuse me..”
“Ring ring! Yes?”
“Do you know at what time is there the change of the guard?”
“SOS! Sei you italiano?”
“Ehm.. Sì.. Come lo ha capito?”
“Mamma mia, from your pessimo english”
“Ah.. Ma lei parla italiano? E’ italiano?”
“Ingen. Sono svedese. Non mi riconosci?”
“Veramente no.. Io non conosco svedesi”
“Knowing me, knowing you, avrei dovuto immaginarlo”
“In che senso, scusi?”
“Arrival! Italians ci conoscevano very poco”
“Lei parla molto strano, lo sa?”
“Eagle, sempre meglio del tuo english. Fammi vedere che cosa porti under your braccio”
“Oh, questo? Non lo so cosa sia. Lo ho trovato mentre ero al porto, su una panchina. Non avevo mai visto un disco rosso. Non capisco cosa c’è scritto”
“C’è scritto Hovas Vittne”
“Ed è una cosa preziosa?”
“Another town, another train: molto preziosa”
“E lei come lo sa?”
“I do, I do, I do, I do, I do! I’m swedish. I know la nostra cultura. Instead of voi italiani che non ci conoscete. You, per esempio: are venuto qui perché stai waiting for cambio della guardia, ‘right? You know it’s bella, you are like the visitors. You non sai niente altro. Io vengo tutti i days, a quest’ora.”
“Io non sono un visitor.”
“Non visitors alieni, piccolo italian medio. Visitors turisti. Ahh, beautiful, turisti! Beautiful, people. People need love”
“Mi scusi.. Io proprio io non la seguo..”
“Voulez-vous seguirmi? Non è possibile: I am uno, e quadruplo. Oggi ci sono, o maybe no. I am il principio, la A e la B del tuo alphabet, and la W alla end. W come Waterloo.”
“Eh?”
“You don’t capisci perché non conosci l’amore. You need a donna. Where is your donna?”
“E’ rimasta in Italia, sono venuto con mio fratello”
“Ahh, stupid boy, he is your brother, but donna è donna! Donna è important, donna è tutto. Ahh, my little Agnetha..”
“Agnetha è sua moglie?”
“Agnetha so long. Mia little chiquitita, mia dancing queen, mia honey honey, she aveva suoi beautiful angeleys! Ahh, she era come Nina, pretty ballerina..”
“Agnetha era una ballerina? O Nina? Non ho capito: chi è sua moglie??”
“Ssshh, take a chance on me. Il tuo change della guardia sta iniziando..”
“Sì ma..”
“Gimme gimme gimme! Niente ma, il time è scaduto, just dance”
“Dance? Sul cambio della guardia?”
“Of course! It’s super trouper, now!”
“Ci sono le super truppe?? E’ così che si chiamano i soldati svedesi??”
“Ahh piccolo italian medio, che si deve fare con te? It’s the name of the game. Ma è stato un vero piacere conoscerti.”
“Già.. Senta, posso chiederle un’ultima cosa?”
“Ja, rock me. Snabb”
“Che ne faccio del disco rosso?”
“Money, money, money, dear. In the summer night city you capirai.”
“Lei è veramente uno strano personaggio. Anch’io sono contento di averla conosciuta.”
“Grazie, little italian. Hasta mañana.”
” Hasta mañana a lei.. ma.. queste note io le conosco.. che cos’è?”
“I migliori 45 minuti of your vita. Poi, thank you for the music. And then, ssshh.”
“Mia cara B.,
sono di nuovo in viaggio. Queste pagine di carta, che sei stata proprio tu a regalarmi, stanno per compiere un anno. Si scrive poco qui; ho quasi paura di consumarle, le immagino come un baule che contenga i nostri più intimi ricordi. Alcune cose sono inevitabilmente cambiate, altre sono rimaste le stesse. Mi dico sempre che questo è un bene, è nella sicurezza di certa routine che paradossalmente troviamo la nostra migliore felicità. Uno di quegli aspetti che invece non cambia, non senza rimpianto, è il mio lasciarmi andare. Hai notato da sola come già questa lettera sia diversa dalle altre che normalmente ti scrivo, fin nelle sue prime righe. Questa volta, ho deciso di provare ad aprirti un po’ il mio cuore. Una abitudine che non ho mai.
Tu mi conosci, meglio di chiunque altro o di qualunque altra donna con la quale sia stato. Sai la mia storia, sopporti il mio carattere. Sai come sono chiuso, e restio, alle emozioni. Ma mi ha stupito quando, l’altro giorno, hai detto che non pensavi io fossi romantico. Chissà se sei riuscita a leggere qualcosa di più, oltre alle righe rubate quando hai sbirciato nei miei scritti. Se tu lo avessi fatto, vi avresti letto le mie paure; le volte che ti ho pensata nei tuoi silenzi, le parole depositate su foglio come granelli di sabbia pronti a volare. Sì, so essere romantico. E vorrei esserlo con te, di più. Per dirti quelle cose che, a volte, ultimamente, mi passano in testa quando ti guardo negli occhi. Quelle cose che bisbiglio dentro me stesso e che tengo per me. Quelle cose che mi trovo a pensare e basta perché non voglio darti l’impressione sbagliata, o distrarti da te.
Sono davanti alla tua pazienza, il mio cuore parla, e la mia bocca non si collega a lui. E di questo, io, con te dolce B., me ne scuso. Sono imperdonabile, per la mia mancanza di coraggio.
Vorrei per te che tu conservassi il lato migliore e più dolce della vita. E se tu leggessi le mie righe, scopriresti una parte di me che forse ignori. Quella di tutte le cose che sto continuando a non dirti nemmeno ora, me ne rendo conto. Ma mi piace pensare che un giorno, non lontano, lo farò di persona.
Passa un buon tempo, tesoro mio. Nell’attesa di rivedere i tuoi occhi e parlare con loro un’altra volta, io ti bacio.
Tuo, R.”
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