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Mi sono trovata a ripercorrere il mio blog, oggi, e con esso alcuni degli articoli che ho scritto in passato.
Ogni volta che qualcuno mi chiede “di cosa scrivi?” io non so mai davvero che dire.
Di “amore”, rispondo, “è il mio tema preferito”.
Scorrendo i vecchi articoli, ho perso il conto di tutte le volte che ho davvero parlato di amore; di tutte le volte che credevo di averlo trovato, e di tutte le volte che ho tentato di darne una definizione.
“L’amore è come una pizza margherita: pochi semplici ingredienti e tanto tempo di lievitazione.”
Questa è la frase che, tra tutte, è quella che ricordo bene di aver scritto, e che si avvicina di più a quel che credo ancora.
Lungo lo scorrere di quegli articoli, lento come il fiume Tevere della mia città, ho trovato diversi punti di attracco.
Alcuni erano marci.
Alcuni erano validi, ma non abbastanza forti.
Alcuni erano sbagliati.
Alcuni non erano proprio punti di attracco, ma quando sei in giro con la tua barchetta e ti vuoi fermare, fai di ogni posto una fortuna.
Guardando ognuno di loro, a volte mi sono chiesta se davvero ci abbia mai capito qualcosa; se non abbia cambiato troppe volte; se non abbia mai giurato amore troppo presto. O se invece confondevo tutto il tempo gli attracchi con le pizze margherita.
La verità è che ognuna delle persone che è passata nella mia di vita, così come nella vostra, ha avuto il suo senso.
Ogni amore è stato vero. Ogni parola detta è stata sincera e sentita. Con tutto il dolore che questo a volte ha comportato.
Come mi sono trovata a dire oggi, a volte soffri e ti si lacera il cuore con tutta l’anima attaccata intorno, e a volte vinci, ci guadagni e voli. In ogni caso, vivi. E non c’è cosa più bella.
Alla soglia dei 50 che compirò alla fine di quest’anno, mi trovo all’inizio di un nuovo libro nella biblioteca della mia vita.
Questa biblioteca scorre lentamente sul fiume. Ho smesso di correre e cercare affannosamente qualunque cosa non mi appaghi come persona. Scruto l’evoluzione; vedo i miei vecchi attracchi, rileggo i libri più vecchi, faccio tesoro di tutte le lezioni che ho imparato.
La migliore, quella che mi rende più fiera, è come la somma del tutto faccia di me la persona che sono oggi. Senza barriere temporali, ancora con la voglia di farmi cullare dalla giusta onda.
Lentamente, mi avvicino al punto di attracco.
Lascio che a guidarmi sia la mia consapevolezza di me stessa.