“Mia cara B.,
sono di nuovo in viaggio. Queste pagine di carta, che sei stata proprio tu a regalarmi, stanno per compiere un anno. Si scrive poco qui; ho quasi paura di consumarle, le immagino come un baule che contenga i nostri più intimi ricordi. Alcune cose sono inevitabilmente cambiate, altre sono rimaste le stesse. Mi dico sempre che questo è un bene, è nella sicurezza di certa routine che paradossalmente troviamo la nostra migliore felicità. Uno di quegli aspetti che invece non cambia, non senza rimpianto, è il mio lasciarmi andare. Hai notato da sola come già questa lettera sia diversa dalle altre che normalmente ti scrivo, fin nelle sue prime righe. Questa volta, ho deciso di provare ad aprirti un po’ il mio cuore. Una abitudine che non ho mai.
Tu mi conosci, meglio di chiunque altro o di qualunque altra donna con la quale sia stato. Sai la mia storia, sopporti il mio carattere. Sai come sono chiuso, e restio, alle emozioni. Ma mi ha stupito quando, l’altro giorno, hai detto che non pensavi io fossi romantico. Chissà se sei riuscita a leggere qualcosa di più, oltre alle righe rubate quando hai sbirciato nei miei scritti. Se tu lo avessi fatto, vi avresti letto le mie paure; le volte che ti ho pensata nei tuoi silenzi, le parole depositate su foglio come granelli di sabbia pronti a volare. Sì, so essere romantico. E vorrei esserlo con te, di più. Per dirti quelle cose che, a volte, ultimamente, mi passano in testa quando ti guardo negli occhi. Quelle cose che bisbiglio dentro me stesso e che tengo per me. Quelle cose che mi trovo a pensare e basta perché non voglio darti l’impressione sbagliata, o distrarti da te.
Sono davanti alla tua pazienza, il mio cuore parla, e la mia bocca non si collega a lui. E di questo, io, con te dolce B., me ne scuso. Sono imperdonabile, per la mia mancanza di coraggio.
Vorrei per te che tu conservassi il lato migliore e più dolce della vita. E se tu leggessi le mie righe, scopriresti una parte di me che forse ignori. Quella di tutte le cose che sto continuando a non dirti nemmeno ora, me ne rendo conto. Ma mi piace pensare che un giorno, non lontano, lo farò di persona.
Passa un buon tempo, tesoro mio. Nell’attesa di rivedere i tuoi occhi e parlare con loro un’altra volta, io ti bacio.
Tuo, R.”
—