ragazze con margherite in mano

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne.

A milioni sono scese in piazza, hanno manifestato come hanno potuto, per il diritto a esistere. Almeno oggi, nessun uomo le ha fermate.

Le francesi ci sono andate in minigonna, a dire che le gambe non devono incutere timore né scatenare allergie. In Francia vige ancora una legge che vieta alle donne di indossare i pantaloni, tra l’altro.

Il Ministro Carfagna si è fatta parte attiva ricordando lo scempio della mutilazione dei genitali femminili.

E il telegiornale ha detto che, nella propria vita, a partire dalla maggiore età fino forse alla menopausa, 1 donna su 3 subirà per statistica almeno una forma di violenza. Quello che il telegiornale non ha detto è che quella percentuale 1:3 a volte si estende anche alla minore età.

Come qualcuno di voi saprà, questi sono temi ai quali sono sempre stata sensibile. Pensiamo possa capitare al vicino, mai a noi. Poi, un bel giorno, accade. E quel giorno, non te lo dimentichi più. O forse sì, te lo scordi, lo rimuovi con una forza tale che vedi solo il solco sulla parete e non riesci più a distinguere le immagini.

Le donne sono abituate al dolore, anche a quello fisico, intendo, se penso al parto, ad esempio. Ma quella è l’unica forma di sofferenza che la vita la dà, non la toglie. Voglio solo ricordarvi che l’ultimo caso di violenza è di due giorni fa: una ragazza è morta accoltellata brutalmente ad opera di quel bastardo del suo ex, che spero marcisca nel peggior fango della sua inutile vita.

Questa giornata sta volgendo al termine, e domani tutto tornerà in sordina. Ma queste cose non devono essere dimenticate. Sono quasi in 500, sulla mia pagina facebook. Vorrei che fosserò di più, per dire a tutte le donne di stare attente. Per dire a tutti, indistintamente dal sesso, di salvaguardare il mondo.

Per questo, vi chiedo di diffondere queste parole, affinché tutti ricordino che una donna su tre subisce violenza, sia essa fisica o psicologica, sia sessuale o siano calci e pugni, e non accade solo fuori casa, ma anche dentro le mura domestiche. Dentro. Ad opera di parenti e amici. Dentro. Come se ti avessero scavato il cuore con un trapano tenendoti bloccata con dei legacci.

Quello che non sapevo, e che ho imparato oggi, è che esiste un numero verde, attivo 24 ore su 24, per chiedere aiuto. E’ il 1522. Spero che a me non debba più servire, ma donne, mi raccomando: segnatelo sul telefonino. E uomini degni di essere chiamati tali, aiutate le donne a non morire. Grazie.

Novembre 2010